Manuela Sciutto rappresenta gli Arbitri novesi al
convegno "Lo Sport è Vita"
Presso il Museo
dei Campionissimi si è tenuto il Convegno “Lo Sport è
Vita – La Donna e lo Sport”, manifestazione aperta a
tutte le realtà sportive locali per sottolineare
l’importanza della formazione ed educazione dei bambini,
dell’alimentazione e della figura della donna in tutti
gli sport.
La Sezione di
Novi Ligure, giocando in casa, ha aderito con entusiasmo
all’iniziativa con la partecipazione dell’Assistente
Regionale Manuela Sciutto che è intervenuta come
rappresentante degli arbitri di calcio. Dopo aver
ringraziato l’organizzazione nella persona del Sig.
Franco Ciliberto (Vice Presidente della società
calcistica Tiger Novi) per l’ invito, partendo dalla sua
esperienza personale, Manuela ha esposto le difficoltà
che una donna può incontrare nel mondo arbitrale, un
mondo da sempre prettamente maschile.
La donna, oltre a
dover lottare contro il pregiudizio che dirigenti e
calciatori hanno nei confronti della figura
dell’arbitro, deve combattere contro il luogo comune che
le donne di calcio non se ne intendono. <<Ciò che più
amo dell’ arbitraggio è riuscire a sfatare questo
pregiudizio, ottenendo il rispetto di calciatori e
dirigenti. Il rispetto non è dovuto, non è legato alla
divisa che si indossa, ma si deve conquistare ogni volta
che si scende in campo. E’ sempre una sfida con se
stessi>>
Un’ altra
difficolta è la prestazione atletica: se si vuole
concorrere con gli uomini devi dare i risultati degli
uomini, le partite che vengono arbitrate sono per lo più
maschili, rare quelle femminili, quindi per raggiungere
il livello di prestazione maschile, lo sforzo fatto da
una donna è maggiore.
Un’ ulteriore
difficoltà, riguarda la personalità: solitamente le
donne hanno un carattere più timido e sensibile rispetto
a quello degli uomini. Pertanto è più difficoltoso
rafforzarlo e non lasciarsi influenzare da proteste,
insulti o episodi di violenza.
Importante
l’intervento della Dott.ssa Monica Scardova, psicologa,
che ha parlato di come il genitore e gli allenatori si
devono rapportare con un bambino. <<Il bambino non deve
essere trattato come un adulto, quindi deve fare
esercizi mirati ad evitare il sovraccarico. Gli si deve
insegnare che si fa sport per divertirsi (facendo così
si incrementano gli episodi di far play) e non solo per
vincere (si incrementano gli episodi di condotte sleali
e gli episodi di violenza in quanto si vuole vincere a
tutti i costi) ed evitare la sindrome del campione che
può provocare situazioni di drop out (si abbandona lo
sport perché non si riescono a raggiungere gli
obbiettivi) o di born out (si continua lo sport e una
volta che si è stati campioni si vuole esserlo per
sempre e si è disposti a tutto).
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La nostra collega Manuela Sciutto |
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L’organizzazione, nella persona di Franco Ciliberto |
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Acqui Calcio Femminile, una rappresentanza |
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Il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere |
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La Psicologa Dott.ssa Monica Scardova |
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Un momento durante la conferenza |
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